martedì 24 gennaio 2012

Fate una croce sull'impasto giusto!

Molti di voi ci sono talmente abituati che non ci fanno più caso al fatto che su alcuni tipi di pane c'è un taglio a croce sulla superficie, altri quando preparano l'impasto per la pizza fanno due tagli incrociati sulle palline per puro automatismo.
Tuttavia, legati a questo gesto del taglio e al simbolo della croce ci sono secoli di storia, tradizione religiosa e studi fisici.

Intanto é interessante vedere come in tutti i Paesi sia diffusa la pratica di incidere l'impasto in superficie. La differenza é che nei Paesi cattolici si utilizza molto spesso la croce e lo si fa, oltre che per favorire la lievitazione, per il valore religioso e rappresentativo di questo simbolo.

La croce, secondo la superstizione popolare, serviva a benedire l'impasto del pane e a scacciare i demoni che avrebbero ostacolato la lievitazione (in effetti se ci pensate, la lievitazione é una sorta di magia e può essere vista, da coloro che ignorano i rudimenti di fisica e chimica, come una sorta di evento sovrannaturale). Tale superstizione é rafforzata dalla leggenda di uno dei miracoli di Santa Chiara. Infatti, si racconta che ricevuto da parte del Papa l'ordine di benedire i pani, Santa Chiara fece su di essi il segno della croce. Subito, per miracolo divino, la croce apparve ben intagliata sui pani. (il racconto intero lo trovate qui www.francescanisecolarimadonnadellarocca.it/OFSnuovo/Miracolo%20del%20pane%20FF.htm
E come accade spesso, anche in questo caso le superstizioni e le tradizioni popolari hanno fatto sì che si tramandasse nell'uso quotidiano una miglioria pratica, un trucchetto per facilitare la lievitazione.

L'efficacia dei tagli sul pane, siano essi a croce o di qualsiasi altra forma, si può spiegare dal punto di vista scientifico, ovviamente!
La superficie del panetto è esposta all’aria e pertanto durante la levitazione perde acqua per evaporazione (più rapidamente rispetto alla pasta interna) diventando più tenace rispetto al contenuto. L’effetto potrebbe essere simile a quello di una pellicola elastica, che (avendo una forma quasi sferica) causa all’interno del panetto una pressione maggiore di quella atmosferica; maggiore pressione vuol dire che la reazione chimica-biologica che produce il gas CO2 procede più lentamente (principio di Le Chatelier).
Se facciamo un taglio a croce abbastanza profondo allora non abbiamo più una pellicola sferica, ma una pellicola che può piegarsi verso l’esterno senza opporre troppa resistenza all’aumento del volume del panetto. In parole povere, i tagli sulla superficie impediscono all'impasto di gonfiarsi troppo (sul pan brioche che deve essere gonfio i tagli non vengono infatti praticati), aiutano la lievitazione aerobica in profondità e permettono di verificare a che punto é questo processo (quando la croce é quasi del tutto assorbita, significa che l'impasto ha ultimato la lievitazione).

Inoltre, dal punto di vista estetico la croce sull'impasto é proprio bella da vedere. A mio avviso, spezza la monotonia della "texture" del pane e dà nuovo stimolo all'occhio che, come ben sappiamo, vuole anch'esso la sua parte.

Tuttavia, oltre alla croce, a seconda dei tipi di pane, si fanno anche tagli orizzontali e trasversali. Di norma per i pani rotondi si usa la croce, mentre per quelli allungati si preferiscono tagli orizzontali o trasversali.

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