venerdì 7 ottobre 2011

Is it sweet or savoury?

Nel post precedente avevo lasciato in sospeso lo "Yorkshire pudding" e volevo rimediare subito...
Intanto con il termine "pudding" gli inglesi si riferiscono sia a pietanze salate che a veri e propri dolci, un po' come facciamo noi con la parola "torta" che può essere di mele o di asparagi! Di sicuro sentendo la parola "pudding" é quasi immediato il riferimento al Natale e al tipico dolce che gli inglesi consumano in questa ricorrenza, ovvero il "Christmas pudding", ma non siamo ancora nel periodo dell'anno adatto a queste ricetta :-D

La ricetta di base del "pudding" inteso in senso generico prevedeva l'impiego di vari ingredienti (anche a seconda della rimanenza e disponibilità perché beh i supermercati una volta non solo non facevano orario continuato, ma proprio non erano stati inventati!) e di alimenti come burro, uova, strutto, sugna, farina e cereali per fare una pastella e amalgamare il tutto. Poi si poteva scegliere il metodo di cottura: cuocere al forno, al vapore o lessare.

Tra i "savoury pudding", ovvero i "Pudding salati" il più diffuso e facile da assaggiare é lo "YORKSHIRE PUDDING",

fatto con ingredienti semplici ed economici, burro, farina e uova. Lo si può riempire a piacere (dato che ha l'aspetto di un vol-au-vent) a piacimento e servire come antipasto oppure, più tradizionalmente, lo si può usare come accompagnamento del roast beef, insaporendolo con la salsa "gravy" di cui parleremo prima o poi su questo blog!

qui trovate la ricetta www.threemonkeysonline.com/it/article_ricetta_yorkshire_pudding_focaccine.htm

giovedì 6 ottobre 2011




Salsicce in trappolate nel burro

Continua la ricerca enogastronomica per la mia tesi, ma giuro che per oggi basta altrimenti mi vengono gli incubi e mi rigiro nel letto con queste ricette pesanti!
Se vi dico "toad" che vi viene in mente?
 beh ecco, anche io associo il nome al personaggio di Supermario, ma tranquilli, non lo hanno cucinato in nessun modo!

Uno dei piatti forti e più tradizionali della cucina anglosassone é un piatto unico, servito di solito con contorno di patate, cipolle o verdure di stagione a piacere, che prende il singolare nome di "toad-in-the-hole". "toad" è il rospo, quello che ipoteticamente con un bacio si trasforma in un principe (ma che in pratica é molto più funzionale per tenere lontane le zanzare). Detto questo potrebbe venire spontaneo di pensare che la ricetta originale è a base di carne di rospo, ma anche se fa comunque schifo, beh non sono previsti tra gli ingredienti... E "hole" é il buco, ma neanche i buchi non c'entrano molto in realtà. In pratica si tratta di salsicce cotte in forno nel burro, il tutto sopra a una base di pastella di uova e farina (é più difficile a dirsi che a farsi).

L'etimologia del nome é davvero insolita e pare che risalga alla pratica in uso nel Medioevo di catturare rospi e ranocchie ad uso alimentare (beh é giusto sfruttare le risorse che il territorio offre!) e come si suol dire " in tempi di carestia ogni buco é una trincea", nessuna eccezione quindi anche per i buchi in cui si nascondevano i malcapitati anfibi! Le salsicce "incastonate" nel burro ricordano in un certo senso le testoline delle ranocchie che spuntavano dalle incavature delle rocce in cui si rifugiavano.
Non é proprio invitante e non credo che ci siano volontari interessati a portare un tocco british nelle loro tavole (e nelle loro pattumiere, prevedendo la reazione degli invitati a cena!) ma se ci fossero eccovi la ricetta originale rivista in chiave italiana (c'è l'olio di oliva e un certo buongusto in più!) lacuocachecopia.blogspot.com/2010/05/toad-in-hole-ma-non-centrano-ne-rospi.html
Analogo a questo piatto, ci sarebbe lo "Yorkshire pudding" http://ilminestronediidee.blogspot.com/2011/10/is-it-sweet-or-savoury.html ma il mio stomaco non se la sente di parlarne stasera....sono già sazia per il momento!!


Un pane che rimbalza....

Le mie ricerche gastronomiche di oggi mi hanno condotto alla scoperta di un particolarissimo tipo di pane, originario e tipico dell'area di Newcastle (parte nord-orientale del Regno Unito) che dovrebbe avere un sapore, secondo i miei calcoli, che é un incrocio tra quello dei panini al latte e quello di una focaccia di campagna o genovese con l'impasto alto, soffice e poco salato. In aggiunta alle calorie dei cibi appena citati, questo ha anche quelle del ripieno, mooooolto light e a base di carne, formaggio, uova e bacon o "peas pudding", una specie di crema di piselli molto diffusa nel Regno Unito. Il nome originale é "stottie(o stotty) cake" o "stotties" e deriva da un termine del dialetto di Newcastle, "to stott" che corrisponde in inglese al verbo "to bounce"(rimbalzare). Infatti, a cottura terminata, per verificare che l'impasto fosse della consistenza giusta, veniva fatto rimbalzare sul pavimento della cucina (e vi ricordo che a quei tempi non c'erano né il mocio, né il folletto per rendere lindo il pavimento della cucina!).
Questa ricetta, come quasi tutte le ricette che ci sono state tramandate dal passato, ha origini contadine e povere ed ha come obiettivo primario il nutrimento della famiglia e il recupero in maniera il più possibile appetitosa e commestibile degli scarti e degli avanzi. Infatti, con l'impasto avanzato del pane ed approfittando del forno acceso (una volta il forno a legna si accendeva una volta ogni tanto e si sfruttava il calore per cuocere il pane di un intero villaggio e a seconda dei tempi di cottura si sceglieva l'ordine in cui cuocere pane, biscotti e altri dolci secchi) si ottenevano le/gli "stotties". Poiché la loro cottura avveniva nella parte meno calda del forno, l'impasto aveva modo di lievitare più a lungo e il risultato era un tipo di pane meno abbrustolito, di consistenza elastica e molto gommoso da masticare!


A Newcastle si possono assaggiare le stottie cakes originali, ma prodotti simili si trovano anche altrove, magari con il nome di "oven-bottom bread" per sottolineare il fatto che sono stati cotti nel fondo del forno, la parte meno calda e anche la catena Gregg's mette in commercio alcune brutte copie dello stottie bread originale! 
qui la ricetta,ovviamente in inglese per chi volesse sperimentare.. www.recipelink.com/mf/2/1404
Personalmente amo sgranocchiare e ho un debole per l'orcello del pane e gli impasti gommosi li lascio volentieri fuori dalla mia tavola, ma é interessante l'evoluzione di questa ricetta. Da piatto povero nato per recuperare gli scarti di impasto e di calore é diventato una connotazione tipica di Newcastle e in contemporanea un prodotto regionale conosciuto in tutto il Regno Unito grazie ad una catena di prodotti da forno (Greggs)

mercoledì 5 ottobre 2011

Ricette di intolleranza

Tra le mie passioni, é bene che lo sappiate subito, c'é quella dell'enogastronomia e nonostante non sia una cuoca provetta come vi ho già detto, non posso fare a meno di fare ricerche sugli abbinamenti, sulle cucine internazionali e i vari aromi e spezie che personalizzano le ricette... Gli abbinamenti cibo e vino, cibo e birra e le contrapposizioni di ingredienti di consistenza, aroma e gusto totalmente opposti (vedi prosciutto e melone, cacio e pere) mi intriga (soprattutto mi chiedo, ma a quale malato di mente sarà venuto in mente di dire che prosciutto e melone si sposano alla grande quando in realtà insieme sono davvero un mix pesante da digerire???)
Proprio oggi, cercando di reperire un po' di materiale sulla mia tesi (ovviamente in enogastronomia, però inglese!), ho trovato una ricetta che mi sta veramente ma veramente antipatica. Di solito, con più o meno tutte le ricette sento un grande feeling e la voglia di provare a riprodurle sale in me come sale la febbre allo studente che non vuole andare a scuola, ma questa volta la mia reazione é stata di profondo biasimo e radicata antipatia verso un piatto tipico del Regno Unito. Si tratta del "Faggots and peas" ed é una pietanza agghiacciante, sia per gli ingredienti usati che per i riferimenti agli omosessuali. Ma partiamo per gradi: i "faggots" sono delle polpettine avvolte nella membrana (il budello) del maiale e ripiene di un miscuglio ottenuto riciclando gli scarti di vari animali, soprattutto del maiale e le interiora (fegato, polmone, cuore...) CHE SCHIFO! Perdonate lo sfogo.... e allo schifo precedentemente citato, vengono unite anche la mollica di pane e delle erbette per aromatizzare (ovvero coprire il sapore dello "schifo" e ingannare il palato). Il contorno é ovviamente a base di piselli che con il loro colore verdino(nelle sfumature di verde vomito o verde Slimer a seconda del tipo di piselli) non aiutano di certo a soddisfare le esigenze dell'occhio che vorrebbe la sua parte!
Inoltre, il termine "faggot" significa volgarmente anche "checca" e quindi quando uno dice che odia i faggots può alludere all'odio per gli omosessuali e inoltre coloro che si dichiarano omosessuali possono essere umiliati anche solo con un invito a cena.... basta cucinargli i faggots e magari restare pienamente soddisfatti sentendosi dire: scusa ma non mi piacciono i faggots ovvero le checche! Beh lo giuro nonmangiassimaipiùuntranciodipizza che mai e poi mai cucinerò o assaggerò questo piatto inglese, un po' per principio di tolleranza e un po' perché preferisco morire di fame prima di nutrirmi di interiora avvolte in una membrana!

Patti chiari, amicizia lunga....

Mi fa sorridere l'idea di aver associato un piatto della tradizione toscana al mio blog e mi fa ancora più sorridere il fatto che l'idea provenga proprio da me che di minestrone al momento non ne ho mai cucinato nemmeno uno (al massimo ho scongelato quello della Orogel!)... Comunque io mi chiamo Letizia, non sono come avrete capito proprio eccezionale ai fornelli (anche se ritengo di avere doti innate per mescolare gli ingredienti e un ampio margine di miglioramento!). Che c'entra un minestrone con le idee? Beh... nel mio cervello ci sono svariati tipi di idee che bollono tutte insieme appassionatamente, così come il minestrone é un connubio di ortaggi e legumi che nuotano ( o meglio affogano) nello stesso brodo. Bella vero come metafora? Per forza... è farina del mio sacco! :-D Ecco, un'altra mia caratteristica é la modestia come ben avete capito!
Di cosa parlerà questo blog a dire il vero non lo so neanch'io, ma non voglio avere barriere (eccetto quelle del firewell) e sono pronta a toccare qualsiasi argomento, tranne la politica, quella vi prego, almeno da qui, lasciamola fuori!